Tornare a casa

Quando iniziamo a meditare, ci sono molte aspettative, qualche paura e tantissimi dubbi. L’aspettativa di risolvere i nostri problemi, la paura di essere proiettati in mondi a noi estranei, magari il dubbio di non essere all’altezza. E poi scopriamo che la meditazione è semplicemente tornare a casa.

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Quando la pratica non funziona più

Iniziare a meditare è bellissimo. Una scoperta continua: il nostro respiro, essere vivi; un ritrovare se stessi dopo essersi persi o dimenticati. Tutto così semplice eppure così radicale. Ci dedichiamo con entusiasmo, pratichiamo con entusiasmo, leggiamo libri, ci sembra di aver capito la strada da percorrere ed essere determinati nel non abbandonarla. E poi qualcosa cambia. La pratica perde la sua magia, ci sembra che non funzioni più, ci sembra di non migliorare, di non scoprire più nulla di nuovo. Allora iniziamo ad allentare, saltiamo la pratica, rimandiamo, perdiamo fiducia in noi stessi, nella pratica, nell’insegnante. Ecco che potremmo trovarci davanti quelli che il maestro zen americano descrive come “periodi di aridità”.

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Quando la meditazione diventa una fuga

Avete presente quando, davanti alle difficoltà della vita, diciamo “va bene così” ma dentro di noi non è affatto vero? Quando ci trinceriamo dietro concetti come l’impermanenza, il lasciare andare, la gentilezza eppure sentiamo ancora un peso, una ferita aperta? Spesso, in quei momenti, stiamo facendo esperienza di spiritual bypass. Il termine è stato coniato…

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La pratica della verità

Senza un impegno alla verità, non esiste alcuna pratica di consapevolezza. Proprio così, la pratica della mindfulness è prima di tutto un impegno a incontrare ciò che è vero. Dunque, mentre prendiamo posto giorno dopo giorno, l’intenzione di vivere una vita autentica è il cuore stesso della pratica. La maturità spirituale di ognuno di noi…

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Il potere trasformativo del gruppo

Per molti anni, ho creduto che la meditazione e comunque il mio percorso di crescita fosse un percorso individuale; un cammino da percorrere da sola. Da sempre ho trovato nel silenzio e nella solitudine uno spazio profondo di conoscenza. Solo dopo anni ho compreso la centralità del sangha, del gruppo di pratica. Posso dire che…

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Di cosa parliamo quando parliamo di spiritualità

Nei primi anni che insegnavo programmi di mindfulness, ricordo di avere partecipato a una conferenza per insegnanti in America in cui venivamo scoraggiati a parlare di spiritualità nei gruppi. Ci veniva rammentato che le persone sono lì per gestire lo stress, per trasformare un momento difficile, per comprendere una sofferenza. Effettivamente la parola spiritualità per…

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