È stata soprattutto una festa quella dedicata a onorare l’MBSR nel mondo e l’intuizione che ha portato Jon Kabat Zinn a creare il corso MBSR nel 1979. Oltre 350 insegnanti da tutto il mondo si sono ritrovati per ripercorrere la strada che ha portato allo sviluppo e la crescita della mindfulness contemporanea nel mondo.
Honoring MBSR in the world
Onorare l’MBSR nel mondo: questo il titolo dell’incontro dedicato soprattutto a riconoscere il ruolo di Jon Kabat Zinn nel portare la mindfulness contemporanea nel mondo. Quanta emozione partire dalle origini, ascoltare Jon parlare dell’ intuizione arrivata durante un ritiro all’IMS, alla domanda semplice “qual è il mio lavoro in questo mondo?”. E poi trovare medici disposti negli anni ’70 a dare spazio a tutto questo e ascoltare le parole commosse del Dott. John K. Zawacki. E poi l’intuizione di iniziare da subito a raccogliere i dati. Come ha detto Pamela Erdmann “Work from the heart and have it scientific validated”, lavora con il cuore e lasciare che la scienze validi i risultati.
E c’era Richard Davidson a raccontare delle prime ricerche.
È proprio questa evidenza scientifica che ha attirato la scuola inglese con Mark Williams, Teasdale e Siegal a fare visita a John per capire di più di questo programma. E Mark Willliams era lì a raccontare, intervistato da Rebecca Crane.
E poi naturalmente quanta commozione nel vedere l’effetto a catena di questo programma in svariati ambiti:
- George Mumford e Diana Kamila ci hanno raccontato del Prison Project
- Patricia Luck e Mick Krasner della pratica mindfulness per il personale medico
- Mindfulness-based childbbirth and parenting, dedicato a orientare i futuri genitori è un percorso di consapevolezza e nei primi momenti dell’essere genitori.
- E poi i programmi di social Justice con l’intervento di Rhonda Maggie,
- L’emergenza climatica di Jamie Brostow e quello di supporto ai rifugiati con Amit Bernstein.
Come ha detto Mark Williams, l’MBSR è stata in un certo senso una cellula staminale per tutti gli altri programmi che si sono sviluppati e sono cresciuti.
Oasis e la formazione degli insegnanti
E poi quanta commozione potete ascoltare Florence Meleo-Meyer che per anni ha guidato l’Oasis responsabile della formazione di generazioni e generazioni di insegnanti MBSR nel mondo. Bello scoprire come il nome Oasis è stata un’idea di Saki Santorelli (che è sempre stato un po’ poeta, no?) e ha visto in questo nome il nutrimento che è possibile con la meditazione e il supporto alla vita. E c’erano tanti insegnanti che hanno letteralmente influenzato il corso della mia vita: Lynn Koerbel e Bob Stahl, Elena Rosenbaum e poi Carolyn West e Beth Mulligan, e chissà quanti altri.
Quanta commozione nell’ascoltare alcuni degli insegnanti che hanno viaggiato veramente da lontano per portare l’MBSR nel mondo. Come ci ha ricordato Florence a volte è necessario viaggiare lontano per trovare qualcosa di vicino. Abbiamo ascoltato un insegnate dell’Iran portavoce per quei 60 altri insegnanti che in questo momento non possono accedere a internet, e da Hong Kong, e dal Sud America. Uno dei momenti più toccanti è stato un breve video in cui abbiamo ascoltato la pratica del body scan, probabilmente una delle pratiche più note ai praticanti attraverso le voci di insegnanti di 70 paesi diversi. C’era anche la mia voce.
Cosa resta?
È stata veramente una festa per Jon Kabat Zinn e per tutti noi che in questi anni ci siamo impegnati a diffondere questa pratica. La parola più frequente della serata è che è stata amore: amore per l’impegno, amore per insegnanti, amore per gli insegnamenti, amore per come ci sono stati offerti, amore per la pratica. Ora che scrivo rifletto che Jon ha sempre detto come la pratica sia in definitiva il più grande atto di amore per se stessi e per gli altri.
Non è una storia che finisce ma una storia che continua, e ci ha pensato un’altra insegnate storica Elena Rosenbaum leggendo alcuni versi di T.S. Elliot che recitano:
“Non smetteremo di esplorare,
e alla fine di tutto il nostro andare,
ritorneremo al punto di partenza,
per conoscerlo per la prima volta.”
Cosa rimane da questa serata? Resta l’amore ma anche il senso di responsabilità e anche una domanda, che possa accompagnare i giorni che abbiamo davanti, “Qual è il mio lavoro nel mondo?”