Certe cose iniziano velocemente, un po’ per caso, un po’ per scherzo. Altre volte meditiamo a lungo prima di intraprendere una nuova strada: un nuovo lavoro, un’altra città, una nuova relazione, un nuovo percorso di trasformazione.Sono sempre affascinata dagli inizi. C’è qualcosa di magico, qualcosa di poetico che ricorda la nostra interconnessione con l’universo, con altri esseri umani, con le nostre ragioni profonde.
Frequentavo il ginnasio quando in una bacheca della scuola ho letto che sarebbe stato offerto un laboratorio teatrale. Durante la ricreazione, dalla cabina telefonica della scuola, mi sono iscritta e dopo qualche giorno ero seduta in un cerchio con tante persone. Il teatro è poi stato parte della mia vita per i successivi 6 anni. Il teatro mi ha fatto andare a Bologna e lì ho conosciuto una delle mie più care amiche.
Nel 2011 mi sono iscritta al corso di scrittura narrativa dopo sei mesi dall’ictus di mio papà. Il momento della vita mi aveva portato a vedere con occhi e toccare con mano, che non dovevo aspettare neanche un minuto per fare quello che desideravo. La mia amica Paola conosceva la mia passione per la scrittura; mi aveva inoltrato una newsletter che pubblicizzava dei corsi di scrittura narrativa. Per i successivi tre anni mi univo a un gruppo che per passione creava frasi, personaggi, dialoghi.
Altri inizi sono stati più lenti. Come quello della mindfulness. La mia amica Cristina me ne aveva parlato, ma ero scettica; mi sembrava la moda del momento. Così l’ho accantonata senza neanche sapere veramente cosa fosse. Poi, un giorno, davanti allo sfinimento e la stanchezza emotiva, ho iniziato. Ora sono qui a raccontarvi la mindfulness.
Oggi mi rendo conto che tutte le cose che ho iniziato hanno avuto un principio molto tempo prima nel mio cuore, nella mia mente. Come se quelli che crediamo inizi, fossero solo lo sbocciare di un piccolo seme che è dentro di noi da molto più tempo, di una forma di fiducia antica in noi stessi. Lo descrive in modo eccelso il poeta irlandese John O’Donohue nei versi iniziali della poesia “Nuovo Inizio”.
Nei luoghi remoti del cuore,
Lì dove i tuoi pensieri non avevano mai pensato di vagare,
Questo inizio ha cominciato silenziosamente a prendere forma,
Aspettando che tu fossi pronto per emergere.
Esplorando a lungo il tuo desiderio,
Sentendo il vuoto crescere dentro di te,
Osservando la tua perseveranza
Ancora incapace di lasciare andare ciò che non era più necessario.
Mi emoziona la scintilla che fa iniziare qualcosa di nuovo, quell’apparente casualità che è il principio del movimento. Una locandina su una bacheca di una scuola di Palermo viene appesa da un impiegato. Cosa sarebbe successo se si fosse dimenticato di farlo? Cosa sarebbe successo se la mia amica Paola avesse cestinato la newsletter? E se la mia amica Cristina avesse tenuto per sé la sua esperienza di mindfulness? Invece non è successo e la mia vita è stata baciata da molteplici inizi che hanno cambiato la mia vita per sempre. Mi vengono in mente quei versi di Goethe in cui si percepisce proprio la complicità dell’universo per la realizzazione dei nostri inizi.
Nel momento in cui uno si impegna
a fondo, anche la provvidenza allora
si muove. Infinite cose accadono
per aiutarlo, cose che altrimenti
non sarebbero mai avvenute.
Qualunque cosa tu possa fare
o sognare di fare, incominciala!
L’audacia ha in sé genio, potere e magia.
Tutti i nostri nuovi inizi potrebbero sembrare episodi scollegati dal resto della nostra vita. Ma negli anni, ci viene concesso di guardare questi inizi, tanti puntini slegati tra loro ma che se uniti tra loro hanno un senso. Tanti inizi sono stati il trampolino per un altro inizio, una nuova amicizia, un nuovo corso della storia in un eterno effetto a catena.
Anche il momento in cui sediamo nel nostro cuscino da meditazione, è un inizio. Un inizio di pratica, un inizio di cura. Prendere posto non è mai casuale ma racchiude un mondo di possibilità. È un momento pieno di dignità. Non si inizia semplicemente sedendo quietamente e chiudendo gli occhi; ma nell’esperienza che precede questi attimi. Nello stress quotidiano, nella sofferenza a lungo celata, nelle incomprensioni, nei consigli ricevuti, quelli che abbiamo ascoltato, e quelli che abbiamo ignorato. Risuonano i primi versi di una celebre poesia della grandissima Mary Oliver, che ci ha lasciato proprio qualche giorno fa, nella bellissima poesia “Il viaggio”.
Un giorno, finalmente, hai capito
quel che dovevi fare, e hai cominciato,
anche se le voci intorno a te
continuavano a gridare
i loro cattivi consigli-
anche se la casa intera
si era messa a tremare
e sentivi le vecchie catene
tirarti le caviglie.
Soprattutto quello che la pratica della meditazione ci offre, è la scoperta che ogni momento è di per sé un nuovo inizio. Possiamo iniziare ora, sperimentando proprio ora che ogni respiro è un nuovo inizio; che è appena iniziato il resto della nostra vita.