Praticare con il giudizio

Molto spesso chi inizia a meditare desidera ardentemente silenziare quella vocina interna che non smette di commentare tutto quello che facciamo, diciamo, pensiamo, e tutto ciò che altri dicono e fanno. Mi riferisco a quell’abitudine che abbiamo tutti di giudicare. Il vero problema non sta tanto nel giudizio, ma nell’autorità che gli diamo e nel…

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Quando la pratica non funziona più

Iniziare a meditare è bellissimo. Una scoperta continua: il nostro respiro, essere vivi; un ritrovare se stessi dopo essersi persi o dimenticati. Tutto così semplice eppure così radicale. Ci dedichiamo con entusiasmo, pratichiamo con entusiasmo, leggiamo libri, ci sembra di aver capito la strada da percorrere ed essere determinati nel non abbandonarla. E poi qualcosa cambia. La pratica perde la sua magia, ci sembra che non funzioni più, ci sembra di non migliorare, di non scoprire più nulla di nuovo. Allora iniziamo ad allentare, saltiamo la pratica, rimandiamo, perdiamo fiducia in noi stessi, nella pratica, nell’insegnante. Ecco che potremmo trovarci davanti quelli che il maestro zen americano descrive come “periodi di aridità”.

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Meditare senza meditare

Ultimamente inizio la mia meditazione cercando momenti di non meditazione. Semplicemente siedo in silenzio e chiudo gli occhi senza un piano, senza un’agenda, senza neanche un’intenzione da coltivare, senza un preciso oggetto di attenzione.    Semplicemente sedere Nella tradizione zen di parla di shikantaza, solitamente tradotto come “semplicemente seduti”. Questo va oltre la postura fisica…

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Una questione di pratica

Se abbiamo iniziato a meditare da un po’, avremo sentito dire più volte dall’insegnante che non cerchiamo risultati nella meditazione, non ci sono obiettivi e semplicemente stiamo con quello che c’è. Effettivamente, e in alcune tradizioni ancora più che in altre, meditiamo per allenarci a essere presenti al momento presente. La pratica è tutta qui.…

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Qual è la mia pratica proprio ora?

Molto spesso capita che i praticanti mi chiedano a quale pratica dedicarsi, come scegliere tra la pratica di consapevolezza del corpo, del respiro, degli stati mentali. Come orientarsi? Continuare con la traccia oppure no? Altri praticanti, invece raccontano la difficoltà di trovare una buona ragione per meditare: sentono di non avere voglia, di avere perso…

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Allenarsi alla gioia

La gioia emerge spontaneamente nella meditazione. Non c’è nulla di costruito in questo processo; piuttosto è assolutamente naturale, solo non ci facciamo caso. È importante iniziare a riconoscere la gioia della pratica meditativa da subito. Diciamo pure che quando prendiamo posto, tutte le condizioni sono nel posto giusto perché la gioia nasca: le intenzioni, la postura del corpo e del cuore, la presenza mentale. Quando prendiamo posto, piantiamo un seme. E la gioia è già presente. 

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